Nubifragio, dal Comune la richiesta di stato di calamità naturale

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La Giunta comunale formalizzerà nelle prossime ore la  richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale a seguito del violento, quanto eccezionale, nubifragio che nella giornata di ieri si è impetuosamente abbattuto sul nostro territorio e che ha provocato allagamenti, crolli di alberi, viabilità interrotta, danni ingenti a strutture pubbliche e private, interruzione di alcune linee telefoniche, cedimenti e accumulo di detriti sul manto stradale.
Una richiesta, necessaria e doverosa, per sostenere gli esercenti e le imprese gravemente danneggiate oltre che per intervenire sulle strutture pubbliche.  

Ieri pomeriggio, in pochi minuti, l’accumulo di pioggia e le raffiche di vento hanno raggiunto livelli tali da rendere Monterotondo uno dei comuni maggiormente colpiti in tutto il Lazio, nonostante il livello d’allerta diramato nelle ore precedenti fosse soltanto quello giallo, di criticità ordinaria.
La straordinarietà dell’evento atmosferico, la sua enorme portata e la spaventosa entità delle precipitazioni sono facilmente comprensibili dai dati raccolti e pubblicati sia dalla Stazione meteo di Monterotondo Scalo sia da Meteo Lazio, che riassumiamo:

- Il sistema temporalesco transitato su Monterotondo, intorno alle ore 16:30, ha causato un'intensità di pioggia a carattere di nubifragio, con tasso di pioggia avente intensità di 500 mm/h e un accumulo totale di 62.4 mm in pochi minuti, superati i 20 mm di accumulo nei primi 10 minuti.

- Oltre alla pioggia anche il vento lineare ha raggiunto picchi elevati, con una raffica massima pari a 88 km/h che fa di Monterotondo, alla pari di Nerola, il paese che ha subito le maggiori raffiche di vento in tutto il Lazio.

Per comprendere ancor meglio il carico di precipitazioni cadute su Monterotondo in meno di un’ora, basta riportare i dati sullo storico delle precipitazioni del mese di ottobre registrati nei cinque anni precedenti (dati disponibili a partire dal 2019) o anche quelle dei giorni più piovosi avuti sempre negli ultimi cinque anni, in rarissimi casi si avvicinano a quelli registrati, in una sola ora, durante il nubifragio di ieri pomeriggio.

Il sistema di rilevazione attivo nel nuovo sottopasso ferroviario di via S. Ilario ha registrato l’afflusso di 140 metri cubi di acqua in meno di mezz’ora, un quantitativo enorme che è stato comunque assorbito dal sistema di pompaggio. Diversa la situazione del sottopasso di via Nomentana, nel quale, anche a causa della sua conformazione e posizione “a valle”, si è concentrata una quantità d’acqua enormemente superiore a quella di via S. Ilario e alla capacità di drenaggio immediato dei sistemi di sicurezza che, pure, erano attivi e perfettamente funzionanti, tanto che è stato necessario ricorrere a pompe idrovore supplementari e a diverse ore di lavoro da parte della Protezione civile.

A fronte di tale eccezionalità, la macchina operativa ha saputo rispondere con prontezza ed efficienza.

L’Azienda pluriservizi Monterotondo nella giornata di ieri ha effettuato controlli su tutte le sedi scolastiche, riscontrando criticità solo nel plesso della scuola dell’infanzia di via Aldo Moro per la quale è stata necessaria l’emissione di un’ordinanza di chiusura. Negli altri plessi scolastici, regolarmente aperti nella giornata di oggi, gli operai di APM in queste ore stanno procedendo a piccoli interventi di manutenzione. Sempre dai sopralluoghi effettuati dal personale di APM non risultano danni o situazioni problematiche all’interno dei due cimiteri comunali.


La Protezione civile di Monterotondo, supportata da squadre di Guidonia, Fontenuova e Tivoli inviati dalla Regione su richiesta del Coc, ha effettuato circa venti interventi urgenti, in particolare nelle zone dello Scalo, San Martino, Stadio e Grotta Marozza, per rimozione alberi caduti, drenaggio d’acqua, pulizia sedi stradali e rimozione pali divelti.

La Polizia Locale dal canto suo è intervenuta per mettere in sicurezza la viabilità compromessa da alberi caduti, pannelli pubblicitari e pali pericolanti, tombini divelti e accumuli di detriti e per evacuare un asilo.

Le conseguenze potevano essere ben peggiori, ma grazie a quanto stato fatto negli ultimi anni per la mitigazione del danno idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio, nel contrasto ai cambiamenti climatici e il contenimento delle emissioni è stato possibile arginarne e contenerne il potenziale distruttivo.